Ieri sera, 23 Agosto, 55 migranti sono stati detenuti per più di 6 ore nei container della frontiera alta Francese, a “causa” della chiusura dell’ufficio della polizia italiana addetto alla convalida dei respingimenti e delle deportazioni dalla Francia all’Italia.
Noi ,come sempre, eravamo li, a Ponte San Luigi, a cercare di dar loro aiuto e sostegno e il risultato di ciò è che uno degli attivisti francesi è stato trattenuto in stato di fermo per tutta la notte e ora affronterà un processo per direttissima a Nizza, con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale.
Ieri abbiamo iniziato il monitoraggio della frontiera alta verso le 19, constatando la presenza di 13 persone trattenute nei container. Alcuni di questi si trovavano in stato di fermo dalle 15. Dopo una mezz’ora, nei container sono state trattenute altre persone, fino a diventare più di 50 migranti, di cui 5 minorenni e alcune donne, in una condizione assolutamente disumana. In questo lasso di tempo,infatti, c’è stata una sola distribuzione di acqua e cibo. Due migranti hanno manifestato malessere fisico e, nonostante le nostre pressioni, nessun medico è stato contattato dalla polizia francese né è stato attuato un trasferimento in ospedale.
Alle 23.50 siamo stati respinti sul territorio italiano, dove ad attenderci abbiamo trovato la polizia che ci ha fermati e identificati.
Intanto, nel lato francese altri attivisti fronteggiavano la repressione violenta da parte della polizia, scatenata da un semplice scambio di sigarette tra No Borders e migranti detenuti.
In questo scontro un’attivista è stata colpita al costato da un manganello e un attivista francese è stato picchiato e trattenuto in stato di fermo per tutta la notte alla PAF, dove si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni e ha richiesto assistenza legale e medica. Questo attivista oggi subirà un processo per direttissima a Nizza con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, per il semplice fatto di aver risposto alla violenza fisica e alle offese verbali subite dai migranti da parte della polizia.
Ciò che generalmente si verifica nella frontiera alta lo abbiamo più volte raccontato. Si tratta di un continuo ping-pong dei migranti da un lato all’altro del confine: chi viene tenuto in detenzione nei container francesi viene portato all’ufficio della polizia di frontiera italiana, competente a convalidare i respingimenti dalla Francia all’Italia.
Talvolta qualcuno di loro, compresi dei minorenni, viene rilasciato in territorio Francese a piedi, senza indicazioni e senza il rilascio di alcun documento che formalizzi la convalida della loro presenza in Francia, di fatto legittimando qualsiasi nuovo fermo e respingimento che perpetui la strategia del rimbalzo. Chi invece viene respinto in Italia ,di notte viene lasciato alla stazione di Ventimiglia ,in balia di se stesso e dei passeurs, favorendo così lo sfruttamento e il transito illegale di persone.
Mentre la collaborazione tra le forze di polizia italiana e quella francese,previste dall’accordo di Chambery, è strumentale per quanto riguarda il transito dei migranti, ciò non avviene nei confronti del presidio No Borders. Il controllo e la sinergia tra queste due parti è infatti sempre più forte: a 12 giorni dal rilascio dei fogli di via per sei ragazzi, il Presidio è continuamente sotto attacco, come dimostra il processo per direttissima che sta per svolgersi oggi.
Nessun foglio di via, nessun processo fermerà la nostra lotta per l’abolizione delle frontiere e il libero passaggio di ciascun individuo in ogni parte del mondo.
Presidio permanente No Borders