La repressione continua al presidio di Ventimiglia.
Ieri sera, Pasquale, attivista No Borders presente al confine sin dal primissimo giorno, è stato fermato sulla strada per Ventimiglia appena fuori dal campo dalle forze dell’ordine e invitato a recarsi in commissariato. Lì gli è stato notificato un foglio di via in cui gli viene contestata l’occupazione al presidio e la partecipazione alla manifestazione non autorizzata di sabato 22 agosto.
La misura adottata, risulta oltremodo grave e incomprensibile, Pasquale infatti vive in un paese limitrofo (Dolceacqua) e non può fare a meno di passare da Ventimiglia per svolgere le sue attività quotidiane.
Insieme a lui è stato fermato e portato in commissariato anche una altro attivista, arrivato al presidio ieri stesso. Dopo essere stato tenuto per più di quattro ore negli uffici della polizia, dopo essere stato minacciato di espulsione ha rifiutato di dare le impronte digitali e foto segnaletiche e per tutto ciò è stata aperta un’ indagine per resistenza a pubblico ufficiale a suo carico.
La stretta repressiva viene usata in maniera totalmente strumentale per attaccare il presidio e intimidire le volontà e la vita degli occupanti, in quanto espressione di una nuova sperimentazione di autorganizzazione.
Con questo comunicato vogliamo richiamare l’attenzione su tutti gli atti di repressione che stanno colpendo il campo in queste settimane. Ultimo tra questi l’abuso subito ieri mattina da due compagne, fermate durante una delle attività di monitoraggio alla stazione di Menton e trattenute dalla PAF (police aux frontiers) per 3 ore in frontiera assieme ai migranti rastrellati sul treno.
Dopo il brutale arresto di Fouad la notte del 23 agosto, dopo i sei fogli di via consegnati ai compagni/e la notte dell’11 Agosto e il pestaggio da parte della Police Nationale francese e della BAC (Brigade Anti-Criminalité), la stessa notte, di un compagno francese, fermato insieme ad altri due attivisti, affianco ai continui e massicci respingimenti di migranti che la polizia francese e italiana operano ogni giorno, contrastandosi e contraddicendosi continuamente.
Possiamo oggi osservare che almeno su un punto i loro interessi si congiungono: reprimere quelle persone che hanno deciso di fare uscire dall’invisibilità il movimento per la libertà che i migranti portano qui e nel resto d’Europa. In realtà, questa modalità di controllo dei movimenti migranti, della quale assistenzialismo e militarizzazione si nutrono, si ritrova ovunque. Dai lager che l’Europa costruisce in Magreb ai recenti rinforzi militari a Calais, passando per i molteplici sgomberi avvenuti a Parigi durante l’estate. La repressione continua laddove organismi parastatali come la Croce Rossa o France Terre d’Asile non riescono a far tacere la voce dei migranti in lotta per la dignità in ogni luogo che attraversano.
A tutta la repressione che viene e verrà dal potere poliziesco e istituzionale, le relazioni che qui si sono costruite e intrecciate continueranno ad attaccare e indebolire la loro pretesa di controllare e gestire i flussi migratori.
Pensano forse di fiaccarci con la loro repressione costante?
Credono davvero di poter fermare chi ogni giorno questi confini li oltrepassa?
Davanti a tutte le persone che la fortezza Europea assassina quotidianamente nel mediterraneo e sulle sue autostrade opponiamo una sete di libertà incontrollabile.
Non saranno certo vecchi e nuovi dispositivi di repressione a fermare questo viaggio. Ci allontanate da qui, ci troverete ovunque, nelle strade e nelle città pronti a far rinascere la lotta contro ogni confine.
Il contrattacco sarà la nostra pratica quotidiana.
Every cop is a border!
We are not going back!
Presidio Permanente No Borders Ventimiglia
ENG
Repression goes on at the Ventimiglia No Borders Camp.
Yesterday night Pasquale, one of the no border activists present at camp from the first days, was stopped just outside the camp from the italian police, which took him to the local station. He was expelled from Ventimiglia municipality for the occupation of the place and for his participation to the 22 of august unauthorized demonstration.
The measure adopted are worrying and unfounded. As a matter of fact Pasquale leaves in a nearby town (Dolceacqua), therefore he phisically needs to pass by Ventimiglia in order to carry on his daily acivities.
Together with him another activist, who arrived just yestrerday, was stopped and taken to the police station. After he has been kept for more than 24 hours inside the station, he has been threathend of expulsion from Italy and after he refused to leave fingerprints and photo identification a file for resistance to public officer was opened against him.
This enhanced pressure forces are used in a totally instrumental way with the aim of attacking the no border camp and intimidatimg the will and life of occupants, because of its power being a new form of self-organization. Through this press release we want to call the public attention on the repressive practices perpetrated against the camp in these weeks: last one being to the demage of two comrades who yesterday were stopped at the Menton train station while doing monitoring activity, and were brought by the PAF to the border police station, where they were forced to remain for three hours, together with the immigrants stopped on the train.
Both Italian and French police have been using repressive measures in the last weeks: Fouad arrest on the night of 23rd Agoust, six expulsion orders emitted on the night of 11th August together with the harassment of one comrade by part of of the BAC (Brigade Anti-Criminalité) police, together with the constant and and massive stopping and sending back police operations that both Italy and France carry on in absurd net of legal and burocratic contraddictions. It is clear that their interest converges in one specific point: to stop those people who decided to make evidentand shed a light on migrants movement for freedom across Europe. This kind of control, nourished by militarization and institionalized and racist charity, are to be found at every European border: from the European lagers in Magreb to the military reinforcement in Calais, to the several evictions carried on in Paris. This kinds of scenarios opens up in all those sposts where connivence between organizations like Red Cross or France Terre d’Asile and governaments do not succeed in covering the voices of migrants who are fighting for dignity in every and each country they are crossing.
Do they really think to stop us because of intimidation and repression?
Do they really think this is going to stop the power of an authentic fight for freedom?
Our answer to the daily killing of people in the Mediterrenean and on the streets of the European Fortress is an uncontrollable thirst for freedom.
Neither new nor old repression devices will ever stop this jouney. Those who are forced to leave from here are to be found again everywhere, on the streets and in the cities to make the fight against border go on.
Our strategy will be our daily and diffused actions and practices.
Every cop is a border!
We are not going back!
Presidio Permanente No Borders Ventimiglia