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We are not going back!

Sabato 20 Giugno migliaia di noi si sono ritrovati a Ventimiglia per sostenere la lotta dei migranti bloccati sugli scogli tra Italia e Francia.

A due settimane di distanza, che cosa è cambiato?
I riflettori mediatici si sono spenti, la nostra presenza è andata scemando, ma per i ragazzi che proseguono la loro protesta non è cambiato niente, se non il livello di esasperazione. Alcuni si sono spostati al centro, sempre più militarizzato, gestito dalla Croce Rossa vicino alla stazione di Ventimiglia, altri continuano nottetempo a tentare la sorte attraversando la frontiera, risalendo a piedi i binari. Nella maggior parte dei casi vengono ripescati in Francia e ri accompagnati illegalmente al confine dove, dopo un buffo teatrino di rimpallo tra le polizie frontaliere, vengono internati o rilasciati senza soldi né biglietti di viaggio. Non è più possibile che un fenomeno come questo, di lungo corso, venga gestito in modo sistematicamente improvvisato ed emergenziale.
Al momento si profila concreta la possibilità di uno sgombero teso a ridurre al silenzio l’ennesima protesta.
Finché esisteranno dei confini ci saranno dei migranti pronti a sfidarli. In questa lotta per la dignità il Presidio “No borders” ha supportato le istanze politiche di chi indietro non torna. Sgomberare il Presidio non cancellerà il problema, semmai lo allontanerà e per breve tempo da questi scogli. Ma i recinti esistono per essere sfondati e, presto o tardi. La loro determinazione vincerà qualsiasi tentativo di blocco.
Ci rivolgiamo quindi a tutte le realtà affinchè supportino la loro lotta che, giorno dopo giorno, diventa sempre più anche la nostra lotta. Infatti, giorno dopo giorno, migranti e solidali diventano sempre più una cosa sola. Raggiungeteci, qui al confine, a presidiare la determinazione di chi non si ferma all’alt delle autorità. Attivatevi nei vostri territori perchè l’attenzione non scemi e perchè questa lotta politica non venga sgomberata e frammentata solo per renderla meno visbile.
Da qui non c’è ne andiamo, indietro non torniamo!
Presidio Permanente NO Borders Ventimiglia

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On saturday 20th o June, We were thouthands to gather in the city of Ventimiglia to support the struggle of the migrants blocked on the rocks between Italy and France.

Since then, what has changed?
Media have gone away and our presence has diminished, but for the protesters, nothing has changed except their level of despair and tiredness imcreasing day by day.
Some of the migrants have moved, pushed by the Italian police and the redcross to do so voluntarily, into the Red Cross temporary reception center next to the Ventimiglia Train Station which is always more controlled and militarized. Some others, every night, attempt to cross the border often putting their life at risk.
Most of the times they get caught sometimes very far from the border in France in situations of clear racial profiling for which France has recently been condemned. Afterwards they are illegally deported to the border again, often without any legal procedure and proof of their passed presence in Italy. After being absurdely bounced and rebounced between the two States, they are eventually jailed or released again at the border, on one side or another. They find themselves lost, without money, without having been given back their train tickets.

Such a long trend phenomenon which reproduce from time to time in the region, as in complete contradiction with the fundamental right of freedom of movement, cannot be handled anymore as a simple emergency and improvised problem.

Until borders will exist, there will be migrants ready to face them. In this struggle for dignity the permanent “no border” camp here has until now supported the struggle of those who “will not go back”. Evicting the camp will not solve the problem: it will only push it away from those rocks, eventually for short time. Nevertheless, borders are made to be overflowded. Soon or later their determination will defeat those attempts of blockade.

As so, We invite all active networks and groups to join us in this camp in order to reinforce the solidarity towars this struggle in which migrants and solidarity movement are becoming more and more only one.

Presidio “No Borders” Ventimiglia

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We need freedom to go!

L’unico inno dell’Europa che possiamo ascoltare è questo, per la libertà di tutte e tutti.

!We need freedom to go!
We need freedom to pass!
Where is the human rights!?
Where is the European Union!?
!!!WE ARE NOT GOING BACK!!!!

Facciamo il punto: sul presidio in frontiera e sulla solidarietà attiva.

FACCIAMO IL PUNTO. SUL PRESIDIO IN FRONTIERA E SULLA SOLIDARIETA’ ATTIVA.

Partiamo da un dato. Quello che sta succedendo da circa una settimana sulla scogliera di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, sulla frontiera tra Italia e Francia, è una dei più potenti, e vincenti, eventi politici degli ultimi anni. I circa duecento migranti accampati su quel tratto di pietre, hanno dato vita a una dinamica completamente nuova, diversa da quelle che siamo abituati a vedere in queste situazioni (purtroppo frequenti da queste parti) e, riteniamo, profondamente rivoluzionaria.
Al di la della narrazione che tutti i principali media stanno facendo di questa “emergenza” costruita a tavolino, in cui il presidio dei migranti alla frontiera viene assimilato alle altre situazioni di drammi umanitari di cui si è disseminato il paese, compresa quella alla stazione di Ventimiglia, stiamo assistendo da giorni al manifestarsi di una lotta puramente politica di questi fratelli, portata avanti con una consapevolezza e una determinazione senza pari.
I migranti sugli scogli hanno intrapreso una lunga battaglia di logoramento: da una parte le istituzioni stanno cercando in tutti i modi di eliminare quel presidio, tentando di sfiancare fisicamente i migranti, dall’altra parte loro sanno che la loro presenza in quello spazio è intollerabile per tutti i paesi europei perché contribuisce ad allargare ogni giorno che passa contraddizioni non più nascondibili. Le frontiere militarizzate di questa Fortezza Europa non hanno, ormai in maniera evidente, alcun senso storico e scricchiolano sempre di più sotto la domanda di libertà che viene da quegli scogli.
“Non vogliamo tornare indietro”, “Abbiamo il diritto di passare e di muoverci, tutti quanti”; dai loro slogan è immediatamente chiaro il profondo significato politico dell’azione di resistenza che queste duecento persone stanno portando avanti, pronti alle estreme conseguenze.
Questa situazione prorompente si è sviluppata su un equilibrio estremamente delicato; sono il tempo, e la determinazione, le armi in mano ai resistenti sugli scogli. Una lotta di logoramento, appunto, pagata duramente giorno per giorno, ora per ora, sulla propria pelle, sotto il sole cocente di Ventimiglia.
Di fronte a questo scenario, un dato estremamente importante (e per nulla scontato in questo clima politico), è una solidarietà dal basso ininterrotta, che ha permesso loro di consolidare la loro posizione.
Il Presidio Permanente NO BORDERS, che ha raccolto le diverse realtà di movimento del ponente ligure, ha da subito ritenuto fondamentale garantire una presenza attiva e costante a fianco dei migranti, cercando di sostenere e tutelare il più possibile questa esperienza.
In questo senso, anche l’arrivo, in questi giorni, di persone da tutta Italia, è stato, e sicuramente sarà, un elemento importante per garantire un solido sostegno.

A questa nuova, potente, voce che si sta alzando dalla scogliera tra la Francia e l’Italia, riteniamo doveroso affiancare anche la nostra, assieme a quella di tutti coloro che si sono mobilitati sul territorio e a tutti coloro che si battono, quotidianamente, per costruire un’Europa dei diritti e dell’accoglienza. Fondare la sicurezza ergendo frontiere produce solo ingiustizia, morte e disperazione. A questa politica securitaria e repressiva, che trova sponda negli istinti più beceri della società, vogliamo contrapporre un’Europa aperta e solidale, convinti che l’unica frontiera che possiamo concepire è quella planetaria.
Per questo sabato 20 giugno, giornata mondiale del rifugiato, saremo, assieme a tutte le realtà del territorio e a tutti coloro che si vorranno unire, a Ventimiglia, dalle ore 14, per un presidio nel piazzale della stazione. Per unire la nostra voce, simbolicamente, a quella dei migranti che resistono sulla scogliera, consapevoli che l’autonomia, la tenuta e la riuscita della loro lotta è una priorità per tutte e tutti noi.
SIAMO TUTTI CITTADINI DEL MONDO
NO ALLE FRONTIERE, SI ALLA SOLIDARIETA’

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