Il problema reale – The real problem – Le problème réel [ITA-ENG-FR]

Come presidio permanente No Border non abbiamo mai avuto interesse nel prendere parte a polemiche che riteniamo sterili. Negli ultimi giorni però abbiamo osservato con disappunto giornalisti e politici prendere posizione sul presidio e sulle attività portate avanti in questo luogo.

Crediamo che questo tipo di dichiarazioni serva unicamente allo scopo di distogliere l’opinione pubblica dal problema reale.

Ciò che abbiamo sotto i nostri occhi, tra Ventimiglia e Mentone, e spingendosi oltre fino a Calais, è il riproporsi di politiche razziali che si credevano superate. Mentre sui giornali leggiamo che il problema sarebbero le persone sugli scogli e chi li sostiene, noi crediamo sarebbe più importante aprire un dibattito pubblico sulle centinaia di migliaia di migranti in viaggio soggetti alle politiche repressive europee. Mentre a Calais i migranti muoiono sotto i tir nel tentativo di raggiungere l’Inghilterra, a Menton e a Nizza assistiamo a rastrellamenti di persone di colore sui treni, e a Ventimiglia la polizia non permette loro di raggiungere il presidio, consentendo invece ai trafficanti di uomini di svolgere il proprio lavoro indisturbati.

Qualcosa però sulle dichiarazioni fatte dai politici locali ci preme dirlo, perché vi è una netta differenza tra esprimere un’opinione e dire falsità con la consapevolezza di farlo. In questo momento al presidio No Border vi sono oltre 60 migranti, mentre i solidali sono poco più della metà. Nonostante la difficoltà di gestione e la scarsità dei mezzi, il presidio mantiene condizioni igienico sanitarie dignitose, come testimonia l’assenza di qualunque caso conclamato di malattie infettive e la costante presenza di medici.

All’interno del presidio vengono condivise diverse regole stabilite assieme ai migranti. I migranti non vengono segregati, hanno la possibilità di disporre della propria libertà come meglio ritengono, e sono parte attiva dei processi decisionali interni al presidio. Al contrario di quanto affermato da alcuni, non sono quindi strumento di propaganda di fantomatici esponenti dei centri sociali. Al presidio non ci sono “i centri sociali”, ma singoli e attivisti che si mettono in gioco in prima persona senza alcun ritorno se non la consapevolezza di combattere per una giusta causa.

Molte associazioni intuendo la realtà dei fatti hanno continuato ad esprimere la propria solidarietà e il proprio appoggio al presidio. Il nostro ringraziamento va quindi all’Imam di Nizza, a Medicine du Monde, ad Amnesty International di Mentone, ad A.D.N. di Nizza, alla cooperativa “Oltre il giardino” di Acquiterme, alla comunità di San Benedetto al Porto e a tutte le collettività e le persone che ci hanno supportato materialmente oltre che solidarizzato con le nostre ragioni.

E’ triste vedere come invece alcuni “professionisti” dell’informazione non capiscano alcune cose fondamentali: chiedere di non fare una fotografia o un video dei migranti in viaggio non è un attacco al diritto d’informazione, ma la tutela di persone la cui identificazione potrebbe avere conseguenze pesanti sulle proprie scelte di vita. Ci sconcerta quindi l’invadenza di certi operatori che pretenderebbero, in nome del diritto di cronaca, di poter violare perfino l’intimità dei luoghi dedicati all’igiene e al riposo. Il problema non sono i giornalisti, ma i cattivi giornalisti.

A questo punto ci chiediamo su cosa si fondino le richieste di sgombero, o “normalizzazione” come la chiama qualcuno. Qui non c’è un problema di ordine pubblico, ma un problema politico e sociale, rispetto al quale sarebbe ora di aprire gli occhi: la condizione dei migranti, rifugiati e non, nell’Europa della crisi. Mentre noi lo stiamo affrontando quotidianamente dal punto di vista pratico, altri speculano sull’emergenza. A loro vogliamo far sapere che non torneremo indietro. We are not going back!

Presidio permanente No Border – Ventimiglia

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The No Border Camp never wanted to take part in petty arguments wich we do not believe to be constructive. Recently, however, we observed that some journalists and local politicians have been critical of our project. We believe that the statements they are making serve to distract public opinion from the real problem.

What we are seeing in Ventimiglia and Mentone, a phenomenon wich stretches as far as Calais, is the re-emergence of the racist politics wich we believed to be a thing of the past. While the media proposes the problem to be the people stranded on the rocks of Ventimiglia and those supporting them, we believe that its far more important to direct the public debate towards the bigger issue wich is the thousands of migrant subjected to the repressive european politics. While in Calais people are dying trying to get to England, in Menton and Nice the police sistematically raid the trains picking out any black person they find, and in Ventimiglia the police don’t allow migrants to reach the solidarity camp, handing them over instead to the people smuglers who continue their work undisturbed.

We feel it necessary however to speak out against the statements made by local politicians, because there is a great difference between stating an opinion and knowingly lying. At the moment there more than sixty migrants in the No Border Camp, and only around thirty activists. In spite of the difficulties involved in organizing the camp and the scarcity of supplies, the camp mantains clean and hygenic standards there has never been a case of illness and we always have doctors available at the camp.

We decided all together, migrants and activisits, the rules of the camp. The migrants are not segregated, they are free to come and go as they please and to participate in the camp as they wish, helping to take the communal decisions. They are not, therefore, being exploited for the ends of some fanatic activists, as some claim. At the camp there are no “social centres” in the sense that all the activists come to take part of their own accord and not as representitives of political groups or factions, they are working for what they believe,as free individuals, to be a just cause.

Many organisations have expressed their solidarity with our cause and have given us their support. We would like to thank all of those who have supported us, including the Imam of Nice, “Medicine du Monde”, Amnesty International of Mentone, A.D.N. of Nice, the cooperative “Oltre il giardino” of Acquiterme, the community of San Benedetto al Porto and all the people and colletives who gave us practical assistance and solidarity.

It’s sad to see how some “professional” journalists do not understand some fundamental things: that asking people not to take photos or videos of migrants or people in the camp is not an attact on the right to information but rather it is about protecting people whose identification could put them in serious difficulty. We are shocked at the invasive attitude of some professionals who, inthe name of reporting news, violate the privacy of individuals and expose to the camera places of refuge, peoples homes, here in the camp. The problem is not journalists, but bad journalists.

At this point we ask on what grounds would one request the eviction of the camp, or “normalisation” as some call it. Our camp does not represent a threat to public order, but it is a manifestation of and thoughtful response to political and social problems, problems which we need to open our eyes to, namely the condition migrants find themselves in, refugees or non refugees, in the fortress Europe. While we are confronting these issues on a daily basis with practical solutions, others speculate about a situation of great “emergency”. To them we would like to simply say that we are not going back.

No Border Camp – Ventimiglia

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Le camp No Border n’a jamais voulu prendre part à des débats stériles qui ne sont pas constructifs. Récemment, nous avons toutefois observé que des journalistes et des policitiens locaux se sont montrés critiques à l’égard de notre projet. Nous croyons queleurs déclarations servent à détourner l’opinion publique du vraiproblème.

Ce que nous observons à Vintimille et à Menton, un phénomène qui s’étend jusqu’à Calais, est la résurgence de politiques racistes dont nous croyions qu’elles faisaient partie du passé. Dans le discours médiatique, le “problème” ce sont les gens coincéssur les rochers de Vintimille et leurs soutiens. Nous estimons que le débat devrait s’orienter vers le sort réservé aux milliers de migrants touchés par les politiques répressives européennes. Pendant qu’à Calais, des migrants meurent en tentant de rejoindre l’Angleterre, la police perquisitionne systématiquement les trains à Menton et à Nice, avec un contrôle au faciès systématique à l’égard des non-blancs. A Vintimille, la police empêche les migrants de rejoindre le camp de solidarité, et préfère les jeter en pâture aux passeurs qui continuent leur travail en toute tranquilité.

Nous devons répondre aux déclarations des politiciens locaux, parcequ’il y a une différence entre émettre une opinion et mentir sciemment. Il y a 60 migrants au No Border Camp, et seulement environ30 activistes. Malgré des difficultés dans l’application des normes d’hygiène et de propreté, il n’y a jamais eu de maladies infectueuses et des docteurs viennent fréquemment sur le camp.

Nous avons décidé des règles du camp tous ensemble, migrants et activistes. Les migrants sont libres de rejoindre ou de quitter le camp quand ils le veulent, de participer au camp comme ils le souhaitent, et notamment en participant aux décisions collectives. Contrairement à ce que disent certains, ils ne sont donc pas exploités par des activistes fanatiques. Au camp, il n’y a pas de “centres sociaux”: les activistes viennent d’eux-mêmes, et pas en tant que représentants de groupes ou factions politiques. Ils travaillent en tant qu’individus libres pour ce qu’ils considèrent être une juste cause.

De nombreuses organisations ont exprimé leur solidarité avec notre cause et nous soutiennent. Nous remercions ceux qui nous aident, notamment l’Imam de Nice, Médecins du Monde, Amnesty International, A.D.N., la coopérative “Oltre il giardino”, la communauté de San Benedetto al Porte et chaque collectif ou personne qui nous a apporté une aide matérielle ou tout autre type de solidarité avec notre projet.

Il est triste de constater que des journalistes professionnels ne comprennent pas des choses fondamentales. Demander à ce qu’il n’y ait pas de photos ou de vidéos des migrants et autres personnes présentes sur le camp n’est pas une attaque au droit àl’information. Il s’agit plutôt de protéger des personnes dont l’identification pourrait les mettre en danger. Nous sommes choqués par l’attitude invasive de certains journalistes professionnels qui, au nom de l’information, violent l’intimité d’individus et exposent aux caméras un lieu de refuge. Le problème, ce ne sont pas lesjournalistes, mais les mauvais journalistes.

Sur quoi peut-on se baser pour demander l’expulsion du camp, ou sa “normalisation” ? Notre camp ne représente pas un trouble à l’ordre public. C’est l’expression d’une réponse aux probèmes politiques et sociaux sur lesquels nous devrions ouvrir les yeux. A savoir, la situation dans laquelle se trouve les migrants, réfugiés ou non, dans la Forteresse Europe. Pendant que nous nous confrontons quotidiennement à ces questions avec des réponses pratiques, d’autres spéculent sur une situation “d’urgence”. A ceux-là,nous disons simplement que nous ne reculerons pas. We are not going back!

No Border Camp – Vintimille

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Living the Borders: Program of the 3 days

Work in progress on the program
Working in progress program!<!

VENERDì/FRIDAY 24 LUGLIO
– 10 AM. Assemblea generale/ General Assembly
Presentazione del presidio: situazione attuale, programma della 3 giorni,
Introduction about the No Border Camp: what is happening, the program of the meeting and the workshops.
– 12 AM – 1 PM: primo incontro di ogni workshop / first meeting of every workshops
– 1 PM – 3PM: pranzo / lunch
– 3 PM – 5 PM: workshops:
1/ Cosa fare contro le pratiche della polizia francese? / What to do against police practice
2/ Come costruire un'interazione tra migranti e solidali? / How to build the relationship between migrants and activists
– 7 PM: protesta – demo
– 8 PM: cena – dinner
– Sera : Jam-session e Dj-Set

SABATO/SATURDAY 25 LUGLIO

– 11 am-1pm Workshops
1/ Pratiche alternative di accoglienza e di solidarietà / Alternative practices of welcoming and solidarity
2/ Come coordinare una rete da Lampedusa al Nord Europa / How to coordinate the network from Lampedusa to the North Europe
3/ Come intervenire alla stazione di Ventimiglia / How to operate in the train station of Ventimiglia
– 1 pm – 3 pm: pranzo / lunch
– 3 pm – 5 pm: Workshops
1/ Incontro con gli avvocati per i migranti / Legal Meeting between migrants and laywers
2/ Come lottare contro il crescente razzismo e la xenofobia / How to fight the rising racism and xenofobia
– 7 pm: performance artistiche / artistic performance
– 8 pm: cena / dinner

DOMENICA/SUNDAY 26 LUGLIO
– 10 am – 12 am: workshops
1/ Come decostruire la divisione economica migranti/rifugiati / How to dismantle the division between economic migrants and asylum seekers
2/ Migranti e lotta per la casa / Migrants and struggle for housing
– 1 pm – 3 pm: pranzo/ Lunch
– 3 pm – 5 pm: workshops
1/ Migranti e realtà rurali : quali soluzioni glocali ? / Migrants and rural areas: what kind of glocal solutions?
2/ Strategia e politica Europea, quali prospettive a lungo termine ? / European strategy and policy: long term perspectives
– 6 pm – 8 pm: assemblea di conclusione / final assembly
Discussione sulle prospettive, strumenti per coordinarsi a livello internazionale e documento finale.
Discussion on perspectives and tools to coordinate the transnational network and write the conclusive document
– 8 pm: cena/ dinner

APPELLO PER IL 24 25 E 26 LUGLIO AL PRESIDIO DI VENTIMIGLIA [ITA-FR-ENG]

[ITA]

Dall’11 Giugno la frontiera italo-francese di Ventimiglia è occupata da migranti bloccati dalle politiche discriminatorie europee e quelli che hanno fatto la scelta di sostenere la loro protesta.
La violenza e il razzismo resi evidenti dagli ultimi avvenimenti a Treviso e Roma, dal blocco delle frontiere di Ventimiglia, come del Brennero e di Calais, rendono necessario agire sui paradossi e sulle contraddizioni che ostacolano il diritto alla mobilità e all’autodeterminazione.
Nell’ipocrisia della retorica europea, fondata sulla volontà di abbattere i confini per la libera circolazione di capitali e merci, assistiamo alla moltiplicazione e alla militarizzazione di tali confini che operano su base esclusivamente razziale.

Dall’interno del presidio di Ventimiglia quindi, è nata l’esigenza di creare una rete transnazionale che si confronti e ragioni sui tali problematiche.

In quest’ottica si è deciso di indire 3 giorni di dibattiti, workshop e azioni condivise, che a supporto della lotta dei migranti vadano a definire una strategia comune efficace nel lungo periodo per contrastare le politiche discriminatorie e razziste messe in atto dalla “Fortezza Europa”. Le 3 giornate avranno l’obiettivo di condividere pratiche ed esperienze, che attivino connessioni eterogenee trasversali, ma allo stesso tempo declinabili nei vari territori. Tali connessioni quindi dovranno rappresentare il punto di partenza per mettere in campo azioni concrete e mobilitazioni che, partendo da Ventimiglia, potranno raggiungere territori e realtà diverse.

Invitiamo quindi le diverse realtà europee a portare un proprio contributo alla costruzione di queste giornate e a raggiungere il presidio nei giorni 24 25 e 26 luglio.
Il presidio non ha un mero significato simbolico, ma rappresenta l’incarnazione tangibile delle mobilitazioni contro le politiche contraddittorie europee, con la volontà di mettere in evidenza l’esistenza e l’efficacia di pratiche autogestite e alternative al business dell’accoglienza.

Il vuoto istituzionale nella gestione dei flussi migratori apre uno spazio d’azione all’interno del quale immaginarsi modalità di lotta molteplici e diversificabili, e al contempo evidenzia la necessità e l’urgenza di agire prima che la macchina istituzionale corrotta e mercificatoria riparta.

“WE ARE NOT GOING BACK”

[FR]
Appel pour le 24, 25 et 26 juillet à l’occupation del a frontière de Vintimille

Depuis le 11 juin, la frontière franco-italien de Vintimille est occupée par des migrant.e.s bloqué.e.s par les politiques discriminatoires européennes et ceulles qui ont fait le choix de soutenir leur lutte.
La violence et le racisme, rendus encore une fois à l’évidence depuis les derniers événements de Treviso et Rome, depuis la fermeture des frontières de Ventimiglia, mais aussi du Brenner jusqu’à Calais, rendent nécessaire d’agir sur les paradoxes et les contradictions qui entravent le droit à la liberté de circulation et à l’autodétermination.
Face à l’hypocrisie de la rhétorique européenne, fondées sur la volonté d’éliminer les frontières pour permettre la libre circulation des capitaux et des marchandises, on assiste à la multiplication et à la militarisations de ces même frontières, sur une base profondément raciale.
Au sein de ceulles qui occupent la frontière de Ventimiglia est donc née l’exigence de créer un réseau transnational qui puisse se confronter et puisse réfléchir sur tels problématiques.
Dans cette optique on a décidé d’organiser trois jours de débats, d’ateliers et d’actions partagées, qui, en soutenant la lutte des migrants, définissent une stratégie commune efficace sur la longue période pour contraster les politiques discriminatoires et racistes mises en place par la «Forteresse Europe». Les trois journées auront pour objectif de partager pratiques et expériences qui puissent activer des connexions hétérogènes et transversales, mais qui soient en même temps déclinables dans en d’autres lieux. De telles connexions devront donc pouvoir constituer le point de départ pour la mise en place d’actions concrètes et de mobilisations à Vintimille comme ailleurs.
Tous les réseaux et mouvements agissant en faveur de la liberté de circulation en Europe sont invitées à apporter leur propre contribution à la construction de ces journées et à rejoindre la frontière le 24, 25 et 26 juillet.
Vintimille n’est pas qu’un simple symbole, mais représente l’incarnation tangible des mobilisations contre les politiques contradictoires de l’Europe, avec la volonté de mettre au jour l’existence et l’efficacité des pratiques auto-organisées pouvant constituer des alternatives au business de l’accueil.
Le vide institutionnel dans la gestion des flux migratoires ouvre un espace d’action au sein duquel on peut imaginer des modalités de lutte multiples et différenciées, et en même temps il met au jour la nécessité et l’urgence de l’action avant que la machine institutionnelle corrompue de marchandisation des corps ne redémarre.

« We are not going back »

[ENG]

From 11 a permanent occupation of the Italo-French border of ventimiglia is taking place by migrants blocked by the actual discriminatory policies in Europe and solidarity groups in support of their protest.
The violence and racism made evident by the recent events in Treviso and Rome, from the blockade of the borders of Ventimiglia, to the situation in Brenner region or Calais, makes necessary to act on the paradoxes and the contradictions that hinder right to freedom of movement and self-determination.
The hypocrisy of the European rhetoric, based on the will to erase border for the free movement of capital and goods, we are witnessing the multiplication and the militarization of these boundaries that operate solely on the basis of race.

Therefore, inside the presidio of Ventimiglia, the need to create a transnational network tackling those issues.
To this end, We call for three days of debates, workshops and actions in support of the actual migrants struggle and in order to define a commune and efficient strategy on long trend to oppose the macis and discriminatory policies of the Fortress Europe. Thoses three days of meeting will constitute a moment to share practices and experiences, in order to create transversal and eterogeneous connexions as to be possibly applied in each singular territory.
Such connexions will have to explicit the point from which we start to produce concrete actions and strugge which, from Ventimiglia first, will be able to reach other places and groups.

We therefore urge the various European realities to bring a contribution to the construction of these days and to reach the presidio in the days 24 25 and 26 July.
The Presidio has not a mere symbolic significance, but it represents the tangible embodiment of demonstrations against the contradictory policies of Europe, with the desire to boost the existence and effectiveness of self-managed and practical alternatives to the business of the reception.

The institutional void in the management of migration flows opens an action space within which imagining multiple and diversifiable struggle strategies, and at the same time highlights the need and urgency to act before the corrupted and institutional commodification shove off.

“WE ARE NOT GOING BACK”

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Here we are! Un mese di Presidio No Border

HERE WE ARE!
Il presidio permanente No Borders di Ventimiglia festeggia il primo mese e guarda avanti

Il presidio permanente No Borders in questo fine settimana ha festeggiato il suo primo mese di lotta contro tutte le frontiere, ed è proprio con l’energia, la determinazione e la consapevolezza acquisite in queste lunghe giornate che riaffermiamo che da qui non si torna indietro, we are not going back!

Sabato sera una lunga assemblea comune di migranti e solidali è stata l’occasione per confrontarsi con i nuovi arrivati. Inglese, arabo e italiano si sono alternati per ore e ognuno dei partecipanti ha potuto toccare con mano la consistenza delle nostre rivendicazioni.

I migranti non hanno dubbi, molti di loro sono stati respinti al confine o fermati ed espulsi dalla Francia verso l’Italia, e sentono quindi profondamente l’importanza di un luogo di resistenza come il presidio. Qui si lotta insieme, ci si prepara al viaggio, si costruisce un futuro senza confini, dove non saranno le impronte digitali a determinare dove si ha o meno il diritto di costruire la propria vita.

La mattina di domenica ci si dedica per due ore alla pulizia degli scogli. Nel pomeriggio in un momento di organizzazione allargato alle tante e tanti solidali italiani e francesi arrivati al presidio emerge il bisogno di costruire delle iniziative più ampie per le prossime settimane. Tanto la lotta che si sta portando avanti, quanto il dibattito che necessariamente ne deve scaturire, non possono limitarsi alla sola Ventimiglia, ma devono trovare le modalità per diffondersi sui territori e guardare oltre confine.

Il dibattito ha poi concretizzato queste riflessioni lanciando l’organizzazione di due fine settimana di incontri aperti ai tanti e tante che condividono questo percorso di lotta. Per il 18 e 19 luglio si è pensato di organizzare due giorni dedicati alle questioni legali, sia per condividere informazioni precise con migranti e solidali, che per affrontare alcune questioni specifiche con le quali ci confrontiamo quotidianamente.

Il 24, 25 e 26 luglio si è proposto invece di organizzare tre giorni di confronto transnazionale con attivisti delle reti No Borders, associazioni e movimenti italiane e francesi ed operatori sociali dell’accoglienza, alternando momenti di discussione ad azioni che rivendichino la libertà di movimento.

Finito l’incontro organizzativo il presidio prepara il momento di protesta che i migranti avevano proposto nell’assemblea del giorno prima. Si scrive sugli striscioni “Open the borders, we need to pass”, “nous ne sommes pas des criminels” e si va insieme verso la frontiera scandendo gli slogan del presidio e scatenando una battitura che va avanti fino al tramonto.

La sera è dedicata ad un momento di festa grazie alla musica dei Viale Lizzadro e Civico Mondo che infiammano il presidio al ritmo di canti popolari.

Il morale è alto e in alto stanno i nostri cuori. Here we are, we are not going back!

Presidio permanente No Borders

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13 Luglio – Cinema Senza Frontiere: Proiezione “No Comment”

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Questa sera lunedì 13 luglio il presidio “No Borders Ventimiglia” invita TUTTI e TUTTE al confine per partecipare alla proiezione del film-documentario “NO COMMENT” girato interamente a Calais.
Da anni a Calais si radunano migliaia di migranti con la speranza di riuscire a varcare i confini e raggiungere l’Inghilterra.
Le conseguenze dell’incapacità dell’Europa di far fronte a questa emergenza, sono per i migranti stessi, devastanti.
Solo dal 4 al 5% di loro otterranno lo satus di rifugiato in Inghilterra, il resto sarà costretto a vivere nell’illegalità.
A parte qualche associazione di volontari la popolazione fa finta di non vedere.
NO COMMENT perchè sono le immagini ed i suoni a parlare in questo film.

“No comment” a film by Nathalie Loubeyre and Joël Labat

Grand Prix Best Creative Documentary
International Human Rights Film Festival
Paris 2009

Appello a tutti i migranti/ Call to all Migrants/ Appel a’ tout les migrants/ نداء للمهاجرين

ITA/ENG/ARAB/FR

APPELLO A TUTTI I MIGRANTI

A tutti i migranti in Europa.
Continuiamo ad essere forti e rivendichiamo i nostri diritti di rifugiati, perchè tutti stiamo soffrendo, patendo la fame e dormendo nelle strade.
L’Unione Europea lo vede e anche il mondo lo vede.
Alziamoci e restiamo uniti come se fossimo un unica persona per ottenere i nostri diritti e le nostre libertà.
A tutti i migranti nel mondo che hanno attraversato i deserti, che hanno solcato i mari, che hanno rischiato le proprie vite, che stanno mettendo la loro vita in pericolo per arrivare in luoghi di pace, come l’Europa ed altri continenti.
Alziamoci e combattiamo per la nostra libertà, niente di più niente di meno.
Ai migranti a Ventimiglia, a Roma, Milano, Parigi, Calais: tiriamo fuori la nostra forza!
Non siamo criminali. Non siamo terroristi.
Se rimaniamo uniti dovranno ascoltare le nostre voci.
Non attraversate le frontiere illegalmente perchè non è nella nostra natura.

I migranti di Ventimiglia per la LIBERTA’

CALL TO ALL THE MIGRANTS

To all the migrants in Europe, stay strong and demand for your rights as refugees cause we are all suffering , starving and sleeping in the streets.
European Union sees that and the world sees that too.
So, please stand up for us and be one person , to demand our rights and freedom.
To all the migrants in the world who crossed the deserts, who crossed the seas, who risked their lives, who are putting their lives in danger in order to get to peaceful places like Europe and other continents:
stand up for us and let’s demand for our freedom, not more not less.
To the people in Ventimiglia and the people in Rome, Milan , Paris , Calais : let’s stay strong!
We are not criminals. We are not terrorist. If we stay together, they will ear our voices.
Do not try illegal ways to cross the borders, cause it’s not in our nature.

Migrants from Ventimiglia for FREEDOM.

نداء للمهاجرين

إلى جميع المهاجرين الموجودين في أوروبا الرجاء المطالبه بحريتكم كلاجئين لأننا نعاني من الجوع والبرد والحر والنوم في الشوارع والاتحاد الأوربي يرى ذلك والعالم يرى ذالك فالرجاء أن ندعم بعضنا البعض ونقف وقفه واحده

إلى كل المهاجرين في جميع أنحاء العالم اللذين قطعوا الصحاري وقطعوا البحر خاطروا بحياتهم للقدوم هاربين من الحروب للقدوم إلى أوروبا الرجاء ان نقف وقفه قويه ونناضل بحريتنا للعبور إلى دول أوروبا إلى اللذين في فنتمليا وروما وميلانو والذين في كالي الرجاء البقاء في اماكنكم والمناضله من أجل الحرية وان بقينا معا سوف يسمع صوتنا والرجاء البقاء وعدم التسلل لأننا ليس مجرمين فلنطالب بحقنا

APPEL A’ TOUT LES MIGRANTS

Nous restons debout et revendiquons nos droits en tant que refugies à l’heure ou nous souffrons de la precarité de la faim et de l’errance. L’Union Europeenne et le monde entier nous regarde.
Nous vous en prions, combattons par nous même et restons unis comme si nous ne fassions plus qu’une seule personne afin d’acceder à nos droit et d’obtenir notre liberté.
A tout les migrants sur terre, à ceux qui ont du franchir le desert et traverser la mer, au risque de leur vie pour arriver dans une région de paix comme l’Europe,
Aux migrants à Vintimille, Rome, Milan, Paris, Calais, portons en nous ce combat, nous ne sommes ni des criminels, ni des terroristes, si nous restons tous enssemble, nos voix pourront être entendues.
N’essayez pas de traverser les frontieres en vous cachant car ce n’est pas dans notre nature.

Migrants de Vintimille pour la LIBERTE.

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Movimento, Solidarietà, Resistenza

“Non è in atto alcuno sgombero a Ventimiglia”. Alla luce di quanto sta accadendo al presidio “No Borders”, le parole di Alfano appaiono coerenti agli obiettivi del governo. La strategia impostata dal potere infatti non richiede un’azione di forza come quella che un mese fa ha prodotto l’indignazione di tutti i benpensanti. La digos locale minaccia lo sgombero un giorno sì e l’altro anche al solo scopo di fare partire “volontariamente” i migranti, mentre ronde di polizia cercano di interrompere il flusso di migranti dal centro di accoglienza della stazione al presidio. Nel frattempo il sindaco, appellandosi a improbabili ragioni di carattere sanitario, vieta la somministrazione auto-organizzata di cibo e bevande (sic!), creando di fatto un reato di solidarietà (punibile penalmente), e indicando la Croce Rossa Italiana come gestore unico dell’emergenza. Nessuno sgombero quindi, ma una strategia a bassa intensità che continua a esercitare una pressione su chi ha deciso di resistere al confine. D’altra parte nessuno si è mai sognato di dare alcuna credibilità alle istituzioni italiane e le ronde poliziesche, torce e manganelli alla mano, valgono più di qualunque dichiarazione.

Il presidio permanente “No Borders” di Ventimiglia dura ormai da un mese e oggi vogliamo ribadire il senso di questo movimento, nato dall’autodeterminazione dei migranti in viaggio e supportato materialmente da tante e tanti solidali accorsi. Non accettiamo la chiusura delle frontiere, e non sarà l’apparente smilitarizzazione della linea di confine a convincerci ad andarcene, quando oggi le frontiere si trovano ovunque. Da Ventimiglia a Nizza, e addirittura fino a Marsiglia, è interdetto al passaggio di uomini e donne in viaggio, e noi siamo determinati a superare questa inaccettabile situazione.

L’autogestione in corso sul confine tra Italia e Francia è l’inizio di qualcosa di radicalmente diverso dalla politica degli stati dell’Unione europea. Al presidio europei e migranti hanno costruito uno spazio di solidarietà, complicità e lotta. Insieme cuciniamo e mangiamo, rendendo concreta la solidarietà di cui molti parlano, si diffondono informazioni e consigli, monitoriamo l’azione delle forze di polizia italiane e francesi, affermiamo apertamente e chiaramente la nostra contrarietà alla chiusura dei confini. Non ci pare che in questi gesti ci sia alcuno strumentalizzazione da parte dei solidali, ma è anzi evidente come sia il governo italiano oggi a usare i migranti sul confine per giocarsi una sporca partita sui tavoli di contrattazione dell’Unione europea.

Oggi da Ventimiglia, da questo luogo carico di contraddizioni, facciamo un appello a quanti condividono con noi la volontà di dare forza al movimento auto-organizzato dei migranti. L’invito è a venire a Ventimiglia, nodo di questa rete che giorno dopo giorno sfida la Fortezza Europa, per supportare il presidio e testimoniare quanto sta accadendo, a rilanciare l’azione politica antirazzista sui territori e a non abbassare l’attenzione su quanto accade qui come altrove. Da Lampedusa al Brennero, da Crotone a Ventimiglia e su fino a Parigi, Calais e Brighton, vogliamo provare a costruire una risposta collettiva, transnazionale alla politica della Fortezza Europa. Serve oggi un’opposizione fatta di azioni concrete, di gesti che comunicano gli uni con gli altri e si prendano, qui e ora, la libertà di muoversi in tutto il mondo.

Presidio Permanente ‪#‎NoBorders‬
Ventimiglia 9 Luglio 2015

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We are not going back!

Sabato 20 Giugno migliaia di noi si sono ritrovati a Ventimiglia per sostenere la lotta dei migranti bloccati sugli scogli tra Italia e Francia.

A due settimane di distanza, che cosa è cambiato?
I riflettori mediatici si sono spenti, la nostra presenza è andata scemando, ma per i ragazzi che proseguono la loro protesta non è cambiato niente, se non il livello di esasperazione. Alcuni si sono spostati al centro, sempre più militarizzato, gestito dalla Croce Rossa vicino alla stazione di Ventimiglia, altri continuano nottetempo a tentare la sorte attraversando la frontiera, risalendo a piedi i binari. Nella maggior parte dei casi vengono ripescati in Francia e ri accompagnati illegalmente al confine dove, dopo un buffo teatrino di rimpallo tra le polizie frontaliere, vengono internati o rilasciati senza soldi né biglietti di viaggio. Non è più possibile che un fenomeno come questo, di lungo corso, venga gestito in modo sistematicamente improvvisato ed emergenziale.
Al momento si profila concreta la possibilità di uno sgombero teso a ridurre al silenzio l’ennesima protesta.
Finché esisteranno dei confini ci saranno dei migranti pronti a sfidarli. In questa lotta per la dignità il Presidio “No borders” ha supportato le istanze politiche di chi indietro non torna. Sgomberare il Presidio non cancellerà il problema, semmai lo allontanerà e per breve tempo da questi scogli. Ma i recinti esistono per essere sfondati e, presto o tardi. La loro determinazione vincerà qualsiasi tentativo di blocco.
Ci rivolgiamo quindi a tutte le realtà affinchè supportino la loro lotta che, giorno dopo giorno, diventa sempre più anche la nostra lotta. Infatti, giorno dopo giorno, migranti e solidali diventano sempre più una cosa sola. Raggiungeteci, qui al confine, a presidiare la determinazione di chi non si ferma all’alt delle autorità. Attivatevi nei vostri territori perchè l’attenzione non scemi e perchè questa lotta politica non venga sgomberata e frammentata solo per renderla meno visbile.
Da qui non c’è ne andiamo, indietro non torniamo!
Presidio Permanente NO Borders Ventimiglia

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On saturday 20th o June, We were thouthands to gather in the city of Ventimiglia to support the struggle of the migrants blocked on the rocks between Italy and France.

Since then, what has changed?
Media have gone away and our presence has diminished, but for the protesters, nothing has changed except their level of despair and tiredness imcreasing day by day.
Some of the migrants have moved, pushed by the Italian police and the redcross to do so voluntarily, into the Red Cross temporary reception center next to the Ventimiglia Train Station which is always more controlled and militarized. Some others, every night, attempt to cross the border often putting their life at risk.
Most of the times they get caught sometimes very far from the border in France in situations of clear racial profiling for which France has recently been condemned. Afterwards they are illegally deported to the border again, often without any legal procedure and proof of their passed presence in Italy. After being absurdely bounced and rebounced between the two States, they are eventually jailed or released again at the border, on one side or another. They find themselves lost, without money, without having been given back their train tickets.

Such a long trend phenomenon which reproduce from time to time in the region, as in complete contradiction with the fundamental right of freedom of movement, cannot be handled anymore as a simple emergency and improvised problem.

Until borders will exist, there will be migrants ready to face them. In this struggle for dignity the permanent “no border” camp here has until now supported the struggle of those who “will not go back”. Evicting the camp will not solve the problem: it will only push it away from those rocks, eventually for short time. Nevertheless, borders are made to be overflowded. Soon or later their determination will defeat those attempts of blockade.

As so, We invite all active networks and groups to join us in this camp in order to reinforce the solidarity towars this struggle in which migrants and solidarity movement are becoming more and more only one.

Presidio “No Borders” Ventimiglia

17giugnopresidioS

We need freedom to go!

L’unico inno dell’Europa che possiamo ascoltare è questo, per la libertà di tutte e tutti.

!We need freedom to go!
We need freedom to pass!
Where is the human rights!?
Where is the European Union!?
!!!WE ARE NOT GOING BACK!!!!