6 Settembre e oltre: #VentimigliaEverywhere, mappe di libertà, solidarietà e resistenza!

#StrugglesEverywhere!

Domenica 6 settembre è stata una giornata di solidarietà e lotta che si inserisce all’interno di una più ampia mobilitazione che, ne siamo certi, non si esaurirà a breve. Non possiamo infatti non notare come tante iniziative, azioni e proteste di questi giorni siano in continuità con la lotta contro le frontiere e la libertà di circolazione, andando oltre questa e rivendicando una vita degna per tutte e tutti. E’ questa la ragione per la quale ci teniamo a raccontare non solo le tante iniziative in solidarietà di Ventimiglia, ma anche alcune delle mobilitazioni di questi ultimi giorni che hanno avuto nel soggetto migrante il proprio riferimento.
In un momento in cui il dibattito sui media mainstream attorno al tema delle migrazioni e dell’accoglienza trova una nuova centralità ci sembra importante cercare di ricostruire una mappa che dia una misura, per quanto approssimativa, della risposta che migranti e solidali stanno costruendo a partire da Ventimiglia ed in tutta Europa alle politiche di segregazione e sfruttamento imposte da governi di varia coloritura in tutto il continente.
Se oggi infatti sono tanti a dirsi solidali con i migranti non possiamo dimenticare come tanto la mobilitazione #VentimigliaEverywhere, quanto le altre mobilitazioni che qui riportiamo, siano una risposta a un clima repressivo e reazionario che vede da un lato le forze di polizia attaccare quotidianamente le persone in viaggio e chi le supporta, e dall’altra conservatori e razzisti di varia natura speculare su quanto accade. In questo senso la nostra risposta non è e non può essere unicamente una reazione morale all’imbarbarimento, ma deve guardare alle ragioni della barbarie, segnando così una differenza netta tra noi e il pietismo di tanta opinione pubblica.
Settimana prossima il presidio permanente No Borders di Ventimiglia giungerà al suo terzo mese di lotta ed è per noi importante riuscire a fa sì che la forza espressa in questi giorni trovi degli obiettivi chiari ed esprima le ragioni di chi non si arrende né alle frontiere, alle detenzioni illegittime ed alle deportazioni, né tanto meno allo sfruttamento e all’esproprio capitalista.
Disegnare mappe di libertà per noi significa costruire territori resistenti che sfuggano al racconto della miseria a favore della costruzione di una vita degna attraverso la lotta, così come ci insegnano i/le resistenti del Kurdistan.

#4S_lotta allo sfruttamento, solidarietà e attraversamento dei confini

In Italia la mobilitazione è cominciata il 4 settembre con la manifestazione dei lavoratori delle campagne a Foggia e presidi solidali con rifugiati e richiedenti asilo a Bresso (MI) e a Massa (MS). Il fatto che ad aprire questo fine settimana sia stata proprio la lotta dei lavoratori della Capitanata è particolarmente significativo, perché unisce nel conflitto i lavoratori migranti con quanti sono ancora in viaggio in cerca di una destinazione possibile.
A Foggia venerdì sono sfilate in corteo circa trecento persone, tra lavoratori provenienti dai vari insediamenti rurali della provincia e solidali del territorio, rivendicando il rilascio dei permessi di soggiorno per tutte e tutti, l’accesso all’istituto della residenza, il rispetto dei minimi contrattuali, e servizi di base quali casa, acqua e trasporti gratuiti. La determinazione dei lavoratori in corteo, che nel loro percorso hanno anche occupato la sede della Coldiretti per poi dirigersi verso la Prefettura, ha ottenuto l’apertura di due tavoli di trattative, uno sulla questione dei documenti e l’altro sulle questioni legate al lavoro, e promette nuovi scioperi e mobilitazioni per portare avanti le proprie rivendicazioni.
Nello stesso giorno a Bresso (MI), nei pressi del centro d’accoglienza dove due settimane fa i migranti hanno protestato contro le condizioni di vita e per avere certezze riguardo la valutazione delle proprie richieste d’asilo, si è svolto un partecipato presidio. Oltre all’assemblea i migranti hanno avuto accesso alla consulenza legale organizzata dai solidali e hanno partecipato con piacere alla cena, evitando per un giorno di mangiare il pessimo cibo offerto dalla Croce Rossa. Al presidio erano ben esposti striscioni in solidarietà al presidio No Borders di Ventimiglia.
A Massa (MS) in serata si è tenuto un volantinaggio per le vie della città accompagnato dal ritmo dei Sambaxata. Tra le parole d’ordine “Refugees Welcome” e “Ventimiglia Ovunque”.
Mentre questo avveniva in Italia, sull’autostrada Budapest-Vienna la marcia a piedi di migranti partiti dalla stazione di Keleti e una carovana di veicoli di solidali austriaci attraversavano la frontiera verso Austria e Germania costringendo di fatto i paesi coinvolti ad aprire i confini.


#5S_antifascismo, lotta alla repressione e contro ogni frontiera

Sabato è stata un’importante giornata di lotta in Francia. A Marsiglia circa 500 persone sono scese in piazza per contestare l’università d’estate del Front National e l’avanzata del nuovo fascismo denunciando con forza le politiche securitarie e razziste del governo Hollande. Il corteo, una volta giunto a qualche centinaia di metri dal luogo dell’iniziativa del FN, di fronte allo schieramento delle forze di polizia, è poi ripartito in in direzione del Porto Vecchio dove si teneva un presidio delle reti associative solidali con i migranti. La manifestazione a questo punto ha trovato nella lotta per la libertà di circolazione il proprio baricentro, attraversando il centro della città chiedendo a gran voce l’apertura delle frontiere per tutte e tutti (“De l’air, de l’air ouvrons les frontières! Solidarité avec les sans-papiers!”).
A Parigi intanto i migranti sgomberati il giorno prima dall’accampamento nella piazza della Chapelle si riorganizzavano costituendo un presidio nella piazza del diciottesimo municipio. Sono mesi che la polizia francese continua a sgomberare gli accampamenti spontanei sorti per rispondere al problema abitativo, e i migranti hanno quindi deciso di rispondere con la lotta alle difficoltà ed agli abusi che subiscono quotidianamente. Oltre a proseguire l’occupazione dello scorso mese di un ex-liceo abbandonato, ormai strapieno, i migranti hanno quindi deciso di proseguire il presidio sotto il municipio e chiedono un’accelerazione e facilitazione delle procedure relative alle domande d’asilo e soluzioni abitative concrete e stabili. A Parigi è già stata annunciata un’altra manifestazione di protesta per mercoledì 9 settembre contro sgomberi e repressione.
Anche a Calais sabato è stata una giornata di lotta. Una marcia di 500 migranti ha raggiunto il municipio della città rivendicando l’apertura delle frontiere ed una risposta effettiva a quanti hanno chiesto asilo in Francia e sono ancora in attesa di un alloggio. I migranti hanno quindi denunciato le violenze della polizia francese e inglese che presidiano il confine. Sempre a Calais sta inoltre continuando lo sciopero della fame di almeno 176 migranti per ribadire che il bisogno primario è quello della libertà di movimento ed in serata un nuovo presidio di cittadini inglesi e francesi si è radunato sotto il municipio per protestare contro le morti nel Mediterraneo e le politiche europee sull’immigrazione. Insomma, per quanto i politicanti europei si dichiarino disponibili e pronti all’accoglienza, nella giungla di Calais i migranti si organizzano e chiedono fatti, non promesse. La manifestazione si è ripetuta infatti lunedì 7 settembre, con oltre 300 migranti in corteo che ribadiscono che la protesta continuerà fino a quando non verrà raggiunto un risultato positivo.
Anche a Roma infine sabato è stata una giornata di lotta contro tutte le frontiere. Al CIE di Ponte Galeria come ormai ogni mese si è tenuto un presidio solidale con i/le migranti detenuti/e. Ancora una volta attraverso la battitura, la musica e le grida si è comunicata la complicità dei solidali coi migranti, e con la consegna di un cibo dignitoso si è cercato di abbattere quel muro ingiusto che rinchiude le persone in viaggio. Dalla sezione maschile a quella femminile forte è stata la risposta di chi sta all’interno: materassi incendiati, grida di libertà, applausi. Chi è rinchiuso ha dato dunque un chiaro segnale di rabbia ma anche di gioia per la solidarietà.

#6S_Ventimiglia in ogni città

All’interno della cornice delle mobilitazioni che abbiamo appena cercato di raccontare, si inserisce la giornata del 6 Settembre.
Nell’ultimo mese il presidio No Borders di Ventimiglia ha subito una serie di attacchi da parte delle forze di polizia italiane e francesi: 18 denunce per occupazione, 7 fogli di via, due arresti risolti – per ora – con la scarcerazione in attesa dei processi previsti per i primi di settembre e la prima metà di ottobre.
Domenica, dunque, tante persone hanno risposto all’appello lanciato dal Presidio No Borders di Ventimiglia. In tutto il territorio italiano, e non solo, tante piccole e grandi iniziative hanno dato corpo alla solidarietà verso migranti e solidali, sostenendo la lotta per la libertà di movimento di tutte e tutti.
A Bologna 400 persone si sono raccolte in presidio davanti alla Stazione Centrale, luogo simbolico del transito dei migranti. Tante persone – italiane, somale, palestinesi ed eritree – hanno preso parola per ribadire come non bastino le barriere a fermare la voglia di libertà, ma anche per attaccare la “Fortezza Europa” e mettere a critica le politiche di accoglienza in città. Il presidio si è poi mosso in corteo, attraversando il quartiere meticcio della Bolognina. La manifestazione è stata accolta da uno scroscio di applausi davanti all’occupazione abitativa dell’Ex Telecom dove da mesi centinaia di migranti e italiani vivono in autogestione e insieme resistono alle sempre più pressanti minacce di sgombero da parte delle istituzioni. Il corteo si è poi concluso in piazza dell’Unità dove la Rete Eat the Rich, che nei mesi scorsi ha dato vita ad una staffetta di solidarietà per Ventimiglia, ha organizzato un momento di socialità con cena e proiezione del documentario “Io sto con la Sposa”.
Anche la Val di Susa ha risposto alla chiamata organizzando, all’interno delle giornate di “Seminiamo Resistenza” organizzate dal movimento No tav, un torneo di calcio antirazzista in solidarietà al presidio di Ventimiglia.
A Torino attivisti e attiviste hanno dato vita ad un presidio informativo davanti all’Ex Moi, luogo simbolo della speculazione immobiliare e del fallimento delle politiche europee sull’immigrazione. Qui è stato appeso uno striscione con scritto “Dalla parte di chi viaggia, contro i muri della Fortezza Europa. Libertà di movimento: No Borders No nation. #ventimigliaeverywhere”.
Anche a Carrara un presidio nella passeggiata del Porto esprimeva la propria solidarietà con Ventimiglia esponendo striscioni e dando vita a un volantinaggio. Sempre striscioni con scritto “La solidarietà è un’arma – libertà per i migranti! libertà per i solidali!” a firma “Ventimiglia ovunque” hanno riempito le città di Milano e Roma. A Genova nel tardo pomeriggio un presidio itinerante ha attraversato il centro storico della città esprimendo complicità e solidarietà con la lotta No Borders, e in serata si è tenuto un banchetto informativo e sono stati esposti striscioni di solidarietà ad un concerto benefit al csoa Pinelli. A Rovigo per tutta la mattinata attivisti e ragazzi del centro di accoglienza hanno tenuto un presidio informativo nel centro cittadino nel corso del quale si è svolto un flashmob e un’azione itinerante con volantinaggio all’interno dell’euromercato. A Tradate invece attiviste e attivisti hanno preso la piazza dove Forza Nuova contestava l’accoglienza dei rifugiati, connettendo la lotta per libertà del Presidio No Borders alla lotta antifascista. Anche in Francia, nella città di Saint Jean Du Gard, un gruppo di persone si è riunito per esprimere solidarietà e manifestare contro il comportamento della polizia di frontiera francese. Infine nel pomeriggio uno striscione “Welcome Refugees” è apparso nella curva del Perugia. E ancora, in serata, una fiaccolata ha attraversato il centro della città di Firenze per denunciare le detenzioni e deportazioni illegittime che migranti e solidali subiscono.

E’ tutto in movimento!
Le mobilitazioni di migranti e solidali si susseguono, la solidarietà attiva si diffonde, le pratiche di liberazione si condividono ed è così che si arriva ad oggi. Sta iniziando la tre giorni di assemblea transnazionale “Solidarity without Borders” e ogni giorno nuove iniziative sui territori prendono corpo. C’è chi ci chiama per dire che non sarà a Ventimiglia questo week-end perché è impegnato sul territorio. Non esiste probabilmente risposta migliore.
Al campo nel frattempo i migranti sono di nuovo aumentati, e forse lo spazio del dibattito verrà ridotto rispetto alle aspettative. Ma d’altronde e per fortuna, non siamo noi a decidere l’andamento delle cose, tanto vale cogliere il momento.
Intorno a noi tutto si muove, i confini si riconfigurano continuamente, le deportazioni cambiano traiettorie, si studiano sistemi di espulsione accelerate. La nostra parte non è da meno. Cambiano i flussi, aumentano gli amici e la loro varietà, continuiamo ad organizzarci insieme contro i confini e chi li difende. Dappertutto.
Ventimiglia ovunque, puntiamo al contagio!